Gruppo Silis

Paolo Rossini saluta e si presenta. 

Quando era bambino, all’età di 8/9 anni, Paolo veniva sempre accompagnato dalla madre a praticare il nuoto. La piscina era vicino casa, in zona Flaminio. Alle gare provinciali arrivava sempre ultimo e anche nelle altre gare non riusciva mai ad arrivare tra i primi.

Crescendo, intorno al 1971, aveva scoperto l’esistenza di altri sordi che praticavano lo stesso sport. Erano quelli del PSR - Istituto Gualandi, con loro era facile gareggiare e vincere. Con il passare del tempo Paolo aveva scoperto uno nuovo sport: la pallanuoto. Era uno sport che lo incuriosiva e lui veniva considerato adatto per via della sua bravura nella rana. Si allenava regolarmente con gli udenti ed era ben accolto. questo sport era più complesso rispetto al nuoto, dato che richiedeva allenamenti specifici sia per le braccia che per le gambe.

Anni dopo fu selezionato per partecipare ai campionati europei sordi di nuoto, lì c’era Giuranna, giovanissimo, che era il responsabile referente di questo sport. La sua squadra ottenne la medaglia di bronzo classificandosi terza. Paolo racconta anche che il suo ruolo all’interno della sua squadra di serie B udente, fortissima, era quello di saba, Nel frattempo accarezzava il desiderio di diventare allenatore, per fare ciò bisognava possedere un patentino e per averlo bisognava superare degli esami. Serviva tempo e molta pazienza, perciò aveva abbandonato presto questo intento.

Non appena aveva più tempo libero iniziava a praticare nuovi sport, per esempio: subacqueo in apnea. Così Paolo prendeva nuove lezioni e svolgeva tanti esercizi. In apnea era in grado di scendere fino a 15 metri di profondità. Iniziava ad esplorare anche la pesca nel tempo libero dalle immersioni. Aveva anche provato lo sci, subito interrotto per una frattura alla spalla che gli aveva impedito di proseguire in questa nuova avventura. Con l’avanzare degli anni, Paolo non avrebbe praticato più sport regolarmente ma quando gli capitava si cimentava con lo sci di fondo, che gli permetteva di godersi meravigliosi panorami. Infatti per lui questo sport era di lunga migliore dello sci classico il cui obiettivo era di scendere fino a giù. Ogni tanto praticava anche il tennis. Ora ha smesso di fare sport.

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