In questo video Serena ci racconta della sua ricerca sui Segni nome. La ricerca è stata fatta in collaborazione con Alessio Di Renzo e Giulia Petitta. Il segno-nome è importantissimo non solo per la comunità Sorda ma anche per le persone udenti, una sorta di doppia identità che, nel mondo udente si impronta sul documento di identità mentre nel mondo dei sordi si associa un segno-nome.

Può accadere che una persona abbia più di un segno-nome legato alla famiglia, al contesto sociale, alla professione lavorativa. Questo studio riprende una ricerca fatta già nel 2000 da Virginia Volterra, Annamaria Peruzzi, Tommaso Russo Cardona e Paolo Rossini di cui è stato pubblicato il libro.

Sono state intervistate diverse persone ed è emerso che i segni-nomi si dividono in tre categorie:

• arbitrari:

o segni a scelta come l’iniziale del nome, 
o tradotti dall’italiano,
o religiosi

• descrittivi:

o caratteristiche fisiche,
o carattere,
o professione

• misti (arbitrari e descrittivi). 

Questo lavoro è stato ripreso dal gruppo di Serena, aggiungendo altri due obiettivi: 

• aumentare il numero degli intervistati,
• in che modo vengono assegnati i segni-nomi dai docenti LIS agli studenti udenti. 

Su 30 persone, hanno potuto analizzarne 20, il risultato è stato comunque soddisfacente e in totale sono stati raccolti 285 segni-nomi.

Un altro esempio è quello dei genitori Sordi che già scelgono un segno-nome già durante la gravidanza, semplicemente perché prima veniva assegnato da qualcuno che si frequentava in determinati contesti.

Per quanto riguarda i docenti LIS, la maggioranza assegna segni-nome legati ad una caratteristica fisica degli studenti, stessa cosa vale per esempio nell’assegnare questi segni-nome ai vicini di casa.

Questo studio ha fatto emergere che, rispetto al passato, adesso vi è consapevolezza della Lingua dei Segni e della cultura, per questo è molto importante assegnare correttamente il segno-nome ai fini dell’identità.