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Arte e Letteratura

Nelle mie opere d’arte c’è molto della comunità sorda - 1° Parte

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Luisella Zuccotti racconta di come sia iniziata la sua collaborazione con la rivista dell’ENS.

Tutto cominciò con la borsa di studio che ottenne durante le scuole medie grazie a Cesare Magarotto, quando lui, vedendo i suoi lavori e sapendo che avrebbe voluto continuare a studiare in Accademia, le promise che in futuro avrebbero sicuramente lavorato insieme.

La sua famiglia accolse con entusiasmo la notizia di questa collaborazione che durò poi per tutta la vita. Venne dunque chiamata per lavorare alla rivista che all’epoca si chiamava “La Settimana del Sordo” per la quale Magarotto le spiegò i disegni che avrebbe dovuto realizzare. Successivamente, con l’arrivo di Ida Collu all’ENS il lavoro divenne ancora più impegnativo, e andò avanti fino al 2011 quando, con il subentro di Petrucci, venne chiamata sempre meno.

Appena conclusa l’Accademia Luisella mosse i primi passi nella sezione provinciale di Roma, dove venne accolta calorosamente vista la sua bravura. Le vennero commissionati lavori sulla storia della comunità sorda e su Tommaso Silvestri, e rimasero tutti stupiti dalla bellezza dei suoi disegni. Cosi, insieme a Orazio Petrucci, andò anche vicino Largo Argentina per vedere con i propri occhi la storia della comunità sorda. Allo stesso periodo risale l’inizio della sua collaborazione teatrale con Ginetta Rosato; Luisella lavorava come costumista e scenografa, e su questa esperienza si basa il libro “La storia del teatro” dove si racconta la creazione della compagnia teatrale “Laboratorio Zero”.

Luisella prosegue ricordando le numerose e preziose attività proposte dal Gruppo SILIS e dal CNR negli anni 90, periodo di grande fermento culturale, grazie alle quali poté incontrare Clayton Valli. Rimase colpita da una sua esibizione in lingua dei segni e al termine di questa gli mostrò il testo di una sua poesia; ma lui le fece notare come la forma scritta non rappresentasse adeguatamente il mondo dei sordi.

Dunque Luisella fu ben felice di impegnarsi per realizzare un’opera pittorica, per la quale studiò approfonditamente la storia dell’arte. Quando Valli vide i suoi lavori notò come il suo stile si avvicinasse molto al futurismo e rimase così colpito dalla sua opera “Le quattro stagioni” da decidere di utilizzarla come copertina delle videocassette che pubblicò in seguito.

Dopo questo primo incontro i due continuarono a lungo la loro collaborazione.