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La sordità, chiamata in medicina ipoacusia, consiste nell'abbassamento della capacità uditiva e può essere determinata da diversi fattori e malattie che agiscono a vari livelli dell'organo dell'udito o del sistema nervoso centrale. Qui di seguito vengono riportati i quesiti che più frequentemente ricorrono e che permetteranno un’ esposizione dell’argomento comprensibile e completa anche per chi non conosce assolutamente l’argomento. Come funziona l'organo dell'udito?

L'organo dell'udito è distinto in tre fondamentali parti anatomiche: l'orecchio esterno costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo esterno, l’orecchio medio separato da quello esterno da una membrana circolare detta membrana timpanica o timpano e dotato di una cavità aerea contenuta nell'osso temporale del cranio ed in comunicazione attraverso la tuba di Eustachio con la rinofaringe (la porzione più alta della faringe, sita posteriormente alle fosse nasali), l’orecchio interno contenuto nella parte più profonda dell'osso temporale del cranio e dotato di una cavità a contenuto liquido (labirinto) che presenta al suo interno delle complesse strutture sensoriali.

La membrana timpanica chiude il fondo del condotto uditivo esterno; a questa è appoggiato il primo dei tre ossicini che compongono la catena ossea della cassa timpanica: il martello a cui è articolata l'incudine e quindi la staffa che termina a contatto del liquido dell'orecchio interno (perilinfa). L'orecchio interno è costituito da due sezioni principali chiamate labirinti: il labirinto posteriore facente parte del sistema dell'equilibrio ed il labirinto anteriore facente parte dell'organo dell'udito. Il labirinto anteriore presenta una forma tubulare arrotolata su sé stessa a forma di chiocciola e perciò è detta con termine medico coclea. Nella coclea sono disposte le cellule neurosensoriali dell'udito (cellule del Corti) dalle quali partono i filuzzi nervosi che riunendosi formano il nervo cocleare che percorre il condotto uditivo interno raggiungendo in seguito il cervello.

È importante sottolineare che la sordità solo in rarissimi casi convive con problemi all’apparato fono-articolatorio che comprometterebbero l’emissione della voce, dunque il termine “Sordomuto” non risulta adeguato; tale terminologia viene sancita anche a livello legale con l’articolo 1 della Legge 20 febbraio 2006, n. 95 ha stabilito che in tutte le disposizioni legislative vigenti, il termine «sordomuto» sia sostituito con l’espressione «sordo»

In base alla classificazione stabilita dal Bureau Internetional d'Audiophonologie, a seconda dell'entità della perdita uditiva espressa in decibel (dB), la sordità può essere:

Lieve: la soglia si situa tra 20/40 dB; solo la voce bisbigliata non viene percepita.

Media: la soglia è fra 40/70 dB; la voce emessa a livello di normale conversazione non viene udita perfettamente. Ad intensità superiore la persona percepisce i suoni, ma ha una certa difficoltà a discriminare le parole. In particolare se il deficit uditivo è presente in un bambino alla nascita o nel primo periodo di vita, l'acquisizione del linguaggio senza la protesi acustica avverrà in modo limitato e sempre con un certo ritardo nel tempo.

Grave: soglia fra 79/90 dB; la persona avente un tale deficit percepisce solo alcuni suoni delle parole, anche se pronunciate a intensità elevata.

Profonda: soglia uguale o superiore a 90 dB; esistono tre livelli di sordità profonda:

  1. sordità con curva pantonale che abbraccia tutte le frequenze tra i 125 e i 4000 Hertz all'intensità di 90dB;
  2. sordità con curva dai 125 ai 2000 Hertz all'intensità uguale o maggiore di 90 dB;
  3. sordità con curva detta a virgola dai 125 ai 1000 Hertz ad intensità maggiore di 90 dB.

Al terzo livello di sordità profonda vengono percepiti solo i suoni più gravi e intensi aventi una notevole componente vibratoria, come il rombo di un motore, lo sbattere della porta e pochi altri. La parola non viene assolutamente udita per cui senza un ausilio protesico, associato alla lettura delle parole sulle labbra, non è possibile alcuna forma di apprendimento del linguaggio verbale. (P.Massoni, S.Maragna, 1997). In base alla zona in cui è localizzato il danno, la sordità viene classificata in:

Ipoacusia Trasmissiva
In questo caso il danno è localizzato nell’orecchio esterno o in quello medio, ossia in quella parte dell’orecchio deputata alla trasmissione meccanica del suono.

Le cause sono:

  • Malformazioni congenite dell’orecchio, che consistono nella mancanza o nella malformazione del padiglione auricolare (aplasia o ipoplasia) cui spesso si associa un’assenza o un’occlusione del condotto uditivo esterno (atresia) e/o un mancato sviluppo parziale o totale della cassa timpanica e degli ossicini (aplasia).
  • Infezioni dell’orecchio esterno.
  • Perforazione timpanica, può avere varie origini traumatica, conseguente ad un’infezione dell’orecchio medio, iatrogena (a seguito di interveti chirurgici o manovre di pulizia sull’orecchio).
  • Otite, processo infiammatorio dell’orecchio medio.
  • Ototubarite, disfunzione della tuba di Eustacchio.
  • Timpanosclerosi, spesso causato da ripetuti episodi di otite acuta dell’infanzia, che determinano esiti cicatriziali, retrazioni, aderenze. Caratteristica è la presenza di placche calcaree della mucosa o della cassa e/o della membrana timpanica che compromettono la funzione della struttura vibratoria.
  • Otosclerosi, malattia che genera una crescita anomala di tessuto osseo e spugnoso tale da impedire la trasmissione del suono.
  • Discontinuità della catena ossiculare, frattura o lussazione degli ossicini.
  • Colesteatoma, o meglio l’otite media cronica colesteatomatosa è una malattia caratterizzata da un accumulo di pelle all’interno dell’orecchio medio. La forma più frequente è quella di una ciste che cresce molto lentamente distruggendo progressivamente le strutture dell’orecchio medio. Può avere varie origini congenite o secondarie.

Ipoacusia neurosensoriale

Il danno è localizzato nell’orecchio interno, che diventa incapace di trasformare le vibrazioni sonore in impulsi nervosi. Questo tipo di ipoacusie vengono suddivise ulteriormente in cocleare e retrococleare.

Le cause sono:

  • Presbiacusia: perdita uditiva conseguente all’invecchiamento generalizzato del sistema uditivo ma in particolare delle cellule cigliate della coclea, essa è generalmente bilaterale ed interessa in un primo momento le frequenze acute, giungendo solo in un secondo momento ad interessare quelle medie e basse.
  • Ipoacusia da trauma acustico: le cellule cigliate possono venire danneggiate dalla prolungata e ripetuta esposizione a livelli sonori di elevata intensità. Ipoacusia da farmaci ototossici:alcuni farmaci possono danneggiare le cellule cigliate.
  • Ipoacusia da virus di varia natura: che vanno a danneggiare le cellule cigliate ed il nervo acustico (parotite epidemica, rosolia, meningite).
  • Sindrome di Ménière: malattia in cui oltre alla perdita uditiva si hanno vertigini, sensazione di orecchio chiuso ed acufeni.
  • Ipoacusia improvvisa: spesso dovute a cause sconosciute (è molto importante intervenire subito!).
  • Neurinoma dell’acustico: neoplasia benigna del nervo acustico che con la sua cresctia determina una progressiva sofferenza del nervo acustico.

Ipoacusia congenita (dalla nascita) che vengono suddivise in:

  1. Ereditarie (malformaz. genetiche)
    • Prenatali
      • Infettive
      • Parassitarie: sifilide, toxoplasmosi
      • Microbiche
      • Virali: rosolia, morbillo, citomegalovirus
    •  Tossiche
      • Esogene: antibiotici, alcool, fumo
      • Endogene: alterazione del metabolismo glucidico, insufficienza renale
  2. Acquisite
    • Perinatali
      • Ittero
      • Ipossia
    • Postnatali Infettive: Meningoencefalite, Parotite epidemica, Morbillo
      • Herpes zoster, Virus influenzali
      • Traumatiche
      • Tossiche (antibiotici)

Ipoacusia mista
Come dice il nome stesso, l’ipoacusia mista presenta aspetti sia dell’ipoacusia trasmissiva che neurosensoriale. Le principali cause sono:

    • Malformazioni congenite dell’orecchio che coinvolgono le tre parti dell’orecchio esterno, medio, interno.
    • Otosclerosi: il processo infiammatorio coinvolge sia l’orecchio medio che la coclea.
    • Otiti croniche: l’infezione si estende oltre l’orecchio medio e va ad interessare il labirinto

Ipoacusia centrale
Il centro dell’udito è situato nel cervello. A volte, i suoni inviati dall’orecchio, pur raggiungendo questo organo non vengono correttamente interpretati. Si parla allora di sordità centrale. In questo caso il compito dell’audiologo è limitato e deve essere opportunamente integrato dagli esami neurologici e psicologici. Le principali cause sono:

    • Malattie da demielinizzazione delle vie nervose.
    • Malformazioni o mancanza dei centri uditivi dal tronco encefalico al cervello.

È importante sottolineare che, a differenza di quanto si creda, soltanto il 5% dei bambini sordi nasce da genitori sordi. Questo aspetto naturalmente è fondamentale quando si giunge a parlare di diagnosi della sordità, durante la quale non si dovrebbe mai trascurare l’impatto psicologico della notizia per i genitori e soprattutto la piena informazione relativa ai metodi educativi adottabili con il bambino sordo.

Bibliografia
Maragna S. "La sordità", Hoepli, Milano, 2000
Caselli M. C., Maragna S., Pagliari Rampelli L., Volterra V., Linguaggio e sordità, La Nuova Italia, Firenze, 1994
Nosengo S., “Otorinolaringoiatria – Le sordità” in Beauty in-forma di www.Beauty.it

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